Giochi di Archimede, Gara provinciale, Gara Nazionale, Gara a squadre, Giochi della Bocconi, Kangourou della Matematica, Corsi di preparazione, Simulazioni...
afullo ha scritto:Se sei particolarmente brillante in un campo, in Cina ti invitano a concentrarti quasi esclusivamente su quello. Rispetto ai paesi occidentali (in cui devi studiare fino a 19 anni, nel caso italiano, Dante, il Brunelleschi, l'analisi matematica, la fisica moderna, il pensiero nichilista, la seconda guerra mondiale, indipendentemente dai tuoi interessi e dalle tue ambizioni future), ci sono vantaggi e svantaggi.
non so negli sport ma non credo che nelle olimpiadi della matematica in Cina facciano più stage rispetto a qui (magari adesso qualcuno mi smentisce subito). Ciò che so quasi per certo è il fatto che in Cina (così come in molti paesi dell'est Europa) il programma di matematica è nettamente più avanti di quello italiano (almeno a livello pre-universitario). Basti pensare che in quarta elementare mi davano esercizi che per essere risolti implicavano già il fatto di avere intuitivamente il concetto di equazione, e che la trigonometria si fa nella scuola media... Penso che uno studente cinese medio sappia già buona parte del programma base del Senior, e quindi di fatto parte avvantaggiato rispetto ai suoi coetanei europei.
Un altro fatto è che in Cina una medaglia internazionale equivale all'ammissione a una delle più prestigiose università cinesi (o stranieri, se lo studente vuole andare all'estero) e quindi credo che gli olimpionici cinesi siano anche più motivati da questo punto di vista.
Sul fatto che in Italia fino ai 19 anni si deve studiare tutte le materie ci sono dei vantaggi e svantaggi, ma magari apriamo un altro topic per questo argomento che qui parliamo delle IMO.
ngshya ha scritto:
Basti pensare che in quarta elementare mi davano esercizi che per essere risolti implicavano già il fatto di avere intuitivamente il concetto di equazione, e che la trigonometria si fa nella scuola media...
Quello si può fare anche da noi, in una chiave più leggera.
Il mio professore di matematica del liceo strutturava sempre le verifiche con 5 esercizi standard, di cui ne bastavano 3 per avere la sufficienza: un comunissimo 60%. Era però presente un sesto esercizio stile gara, inerente talvolta gli argomenti oggetto del compito ma non necessariamente, che contava come gli altri e poteva essere svolto indipendentemente da essi.
In questo modo, tenendo conto di esso, bastava il 50% (3 su 6) per avere il sei, a patto però di affrontare eventualmente anche un quesito difforme dai soliti.
Ciò permetteva ai più bravi di arrivare a votazioni più alte, e capitava che ci fosse chi su un dato argomento tentennasse, ma nel corso della verifica in questione riuscisse a cavarsela sul sesto, mettendo a frutto la sua inventiva per raggiungere magari la sufficienza in quel compito. Così i ragazzi erano invogliati almeno a provarci, visto che non avevano niente da perdere e avrebbero potuto guadagnarci anche frazioni di voto se, pur non risolvendolo, ci avessero scritto delle cose sensate.
Si potrebbe pensare di fare un discorso del genere più in generale, eventualmente partendo anche dai livelli scolastici precedenti.
